Leon, eclettico artista valdostano, condensa in questo album la quintessenza delle sue emozioni e del suo essere; si denuda di qualsiasi abito talare e prova a rendersi leggibile, prosaico, a volte didascalico. Si racconta, ci racconta un universo il cui centro nevralgico è il sui “io”, le sue paure, i suoi desideri, le sue debolezze; non solo, denuncia anche alcuni dei mali che affliggono la contemporaneità delle società mass-mediatiche tra i quali: l’anoressia inBellissima, l’immigrazione in Profughi, l’alcoolismo in Nel Gin. [...] continua a leggere la recensione su MusicZoom
Nessun commento:
Posta un commento