lunedì 29 aprile 2013

I Think Magazine intervista i Bad Black Sheep!


1.Chi siete, da dove venite e che musica proponete.
Piacere, siamo i Bad Black Sheep da Vicenza, un power-trio formato da Fil(Filippo Altafini), chitarra e voce, Teo(Teodorico Carfagnini), basso e cori edEma (Emanuele Haerens), batteria e cori. Proponiamo un rock che richiama le melodie del rock americano, tipiche degli anni ’90, con una sottile venatura punk e testi che ricordano invece la tradizione cantautorale italiana. L’8 marzo è uscito il nostro primo album, 1991, distribuito daValery Records.
 2.Il panorama musicale italiano aveva bisogno di voi?
Il panorama musicale ha sempre bisogno di nuovi artisti, di nuovi talenti, di nuova musica; soprattutto in Italia, dove siamo in balìa degli artisti (se così li vogliamo definire) confezionati dai reality. Noi pensiamo di proporre un genere di musica di cui in Italia si sente la mancanza, sia dal punto di vista del genere, sia per quanto riguarda i temi delle canzoni, che non riguardano le astrazioni sentimentali, canzoni d’amore per capirci, ma piuttosto problemi reali che toccano la nostra generazione. [...] continua a leggere l'intervista su I Think Magazine


ORDEM @ Causa Ed Effetto

L’album “The Quite Riot” degli Ordem accompagna l’ascoltatore verso sonorità d’altri tempi sin dalla prima canzone “No Life”, al rock melodico con retrogusto malinconico portato al successo da gruppi storici come Gun’s Roses e U2. Proseguendo nell’ascolto c’è “The scent of lights”, una ballata ricca di melodia, rock semplice e puro, senza troppi fronzoli. Il brano “The quite riot” è veloce, con bellissimi virtuosismi di chitarra elettrica, costruiti sulla base melodica ben studiata. “Essential” sembra essere l’aggettivo perfetto del rock degli Ordem: essenziale.[...] continua a leggere la recensione su CausaEdEffetto


sabato 27 aprile 2013

I Think Magazine intervista Leon!


1.Chi sei, da dove vieni e che musica proponi.
Sarò sintetico come la domanda: LEON, luogo sperduto tra i monti, LEON di nuovo.
 2.Il panorama musicale italiano aveva bisogno di te?
La risposta è NO. Scrivo testi e faccio musica per esigenza personale, perché ho qualcosa che mi tormenta dentro e non posso fare a meno di buttarlo fuori. Senza la musica sarei già esploso, morto  e sepolto da tempo. Che volete che m'importi del panorama musicale italiano e dei suoi bisogni! Eheheheh....[...] continua a leggere la recensione su IThinkMagazine

I Think Magazine intervista Geddo!


1.Chi sei, da dove vieni e che musica proponi.
Sono Geddo, vengo dalla disincantata west coast ligure e propongo canzoni. Semplicemente canzoni. Mi ritengo un cantautore solo in quanto autore dei brani che propongo e non in quanto membro di chissà quale scuola  o portavoce di chissà quale parte della società. Tanto più che non esistono praticamente più né scuole né, forse, classi.
2.Il panorama musicale italiano aveva bisogno di te?
Sicuramente no. Però posso aiutare a riprendere possesso di un senso. La musica cliché, il compitino commerciale, il disperato tentativo di dare un senso musicale ad un esperienza prettamente televisiva, lo scollegamento tra radio e musica del territorio, la banalizzazione delle categorie con la divisione tra musica emergente e musica dei “famosi”… Ecco, io sono da un’altra parte. Sono qui per tentare di dare al pubblico un senso di affidabilità, coerenza e la sensazione di non assistere alla pubblicità di qualcosa e per creare uno scambio reciproco più che per ammaestrare chissà quale folla. Per darmi.[...] continua a leggere l'intervista su IThinkMagazine

venerdì 26 aprile 2013

LEON @ Causa ed Effetto

Leon propone un suono moderno, ma con basi melodiche, legate alla storia della musica, con contaminazioni che vanno dal rock, al pop, sino a esplorare musicalità elettroniche e internazionali. Il primo pezzo “Come se fossi dio” è ipnotico e possiede un ottimo sound con un testo coinvolgente e attraente. “Bellissima” è una bella ballata, con bei suoni e parole intense, perse in un’atmosfera incantata. “Canto notturno” è un racconto tra rime e un suono quasi cupo, ma sognante. Che parla dei luoghi oscuri della notte, dei pensieri celati in spazi senza confini. “Encore” è un brano intenso, reso ancora più affascinante dal testo in francese, con un sound internazionale.[...] continua a leggere la recensione su Causaedeffetto



mercoledì 24 aprile 2013

UROSS @ Music Map

Nell'immaginario collettivo, Monopoli è soprattutto l'unico ed inimitabile gioco di società (excuse me, ora è stato ribattezzato "Monopoly"...), che da quasi 80 anni ci tiene compagnia, impedendo felicemente la crescita e quindi la maturità di chi gioca (io sono tra questi, e me ne vanto pure). Ma, ovviamente, Monopoli è anche la città in provincia di Bari, celebre come "la città delle cento contrade" e forse, tra un po', come luogo di nascita del cantautore Uross. Che, questo va detto subito, in effetti presenta una proposta che non ha molto a che fare con il più tipico "cantautorato". C'è molto più rock, c'è molto più western - blues, c'è soprattutto una chitarra slide che, più che De Gregori o Guccini, ricorda Ry Cooder o Mick Taylor (e che nessuno dimentichi che le più belle chitarre della storia degli Stones le ha partorite lui...). Uross, alla fin fine, è un cantautore che ricorda così poco la classica "musica cantautorale" che, quasi quasi, viene da chiedersi se si tratti di un solista o di una band. E, credetemi, questo è già un complimento non da poco. [...] continua a leggere la recensione su MusicMap


martedì 23 aprile 2013

UROSS @ The Webzine

La prima cosa da chiarire riguardo L’Amore E’ Un Precario, secondo lavoro del pugliese Uross, è che con l’amore inteso come sentimento provato e vissuto con la banalità di una canzone pop qualunque non ha nulla a che spartire. Condivide con esso, soltanto, la voglia di parlarne, come un’urgenza che viene da brandelli d’esperienza forse diventati anche cicatrici. E’ strano, nel nostro paese che tanto ama l’indagine sull’amore fin dalle origini della letteratura, sentire qualcuno che parli dei rapporti o degli stati d’animo con meno leggerezza della media. L’appiattimento cui siamo abituati finisce dunque per rendere il disco meno appetitoso per le radio e gli ascoltatori più superficiali, liricamente più adeguato e compatibile con un uditorio con un background culturale medio-alto. [...] continua a leggere la recensione su TheWebzine

UROSS @ Clap Bands Magazine


Il cantautore pugliese Uross torna a distanza di due anni con un nuovo disco, dal titolo romantico che si lega anche all'attualità; e verrebbe da dire italianissimo (purtroppo in senso negativo). "L'amore è un precario"però non è un album di protesta o di ribellione ma intimo e personale.
Un disco a metà tra pop, folk e rock, con un'impronta in gran parte italiana, il che non guasta mai, vista la tradizione cantautorale di tutto rispetto.
Uross non è il solito cantautore di questi tempi; di quelli usa e getta o meglio dire da consumismo. La sua musica, i suoi testi, non suonano come moderni e ruffiani. Suonano come veri, autentici, sentiti. [...] continua a leggere la recensione su ClapBands


LOLAPLAY @ KDCobain

Nuovo album per la formazione varesina Lolaplay, che ritorna a quattro anni di distanza dal precendente “Incomprensibili Strategie” con questo “La Città Del Niente”. La band capitanata da Paolo Binda, e che ha visto i nuovi ingressi di Alberto Ossola e Stefano Flegoni, si conferma difficilmente incasellabile in un genere preciso: tra rock, suggestioni danzerecce, sperimentazione elettronica, i Lolaplay sembrano in qualche modo seguire la strada tracciata sul finire del secolo scorso dai Trans-Am, che univano generi come hard rock e synth-pop. [...] continua a leggere la recensione su Kdcobain

lunedì 22 aprile 2013

I Think Magazine intervista Uross!


1.Chi sei, da dove vieni e che musica proponi.
Sono UROSS, bricolagista di canzoni, per 3/4 intonato; dalla casella del Via di Monopoly (campo dai 20 “Euri” che mi danno ad ogni passaggio), e faccio… Bastardmusic...
2.Il panorama musicale italiano aveva bisogno di te?
Il panorama italiano non avrebbe bisogno di tanti personaggi che gravitano nella sfera musicale dell'arte, e tra gli altri probabilmente-quasi sicuramente neanche di me. Ma in un oceano così vasto, cosa vuoi che sia una goccia in più? Cosa ci faccio? Più o meno quello che una goccia fa nell'oceano: mi mescolo tra la folla. [...] continua a leggere l'intervista su I Think Magazine

UROSS @ La Musica Rock

L’amore è un precario quando scava nella polvere, ma non sa tirarla via. L’amore è un precario quando si nutre del desiderio di sotterrare le armi negli spazi senza limite dei buoni e abbandonati propositi personali, ché a percorrere la strada di passo ti sembra ti ci voglia troppo fiato. L’amore è un precario quando sprechi il tempo “viaggiando contro luce, accecato dai pensieri bui” , e non capisci che è insensato restare. “Chiederò alla polvere, qualcosa lei saprà, è cosi inutile prestare il fegato a chi a brindare non verrà”. L’amore è un precario non è un disco d’amore, o almeno non nel senso più stretto dell’accezione nazional –popolare. Gli undici brani in stile cantautorale di Uross, persi tra spazi pianeggianti a metà tra Puglia e l’America nera dei campi di cotone, sono un viaggio di John Fante tra volti estemporanei e soliloqui scritti a penna, e attraversano il dolore senza rabbia, o almeno ci provano. [...] continua a leggere la recensione su LaMusicaRock

LOLAPLAY @ Rockambula

La seconda canzone del nuovo disco dei LolaplayLa Città Del Niente, è “Non Comprate Questo Disco”!
Davvero un titolo insolito, soprattutto se consideriamo che il rock deiLolaplay ben si applicherebbe anche a folle oceaniche quali quelle presenti in eventi prestigiosi quali il concertone del Primo Maggio a Roma.
E dire che il ritornello dice chiaramente “non comprate questo disco e non ascoltate i Lolaplay o ucciderete anche voi la buona musica!”
Eppure proprio della buona musica è contenuta in questo disco fatto di tanto cuore, passione e soprattutto chitarre, batteria e basso che vi entreranno nella testa in ogni singola nota! [...]
 continua a leggere la recensione su Rockambula

venerdì 19 aprile 2013

Shake intervista Uross!


Come nasce "L'amore è un precario" che a noi ha fatto venire in mente il blues, l'America e un certo sapore genuino di un tempo di stampo '70/'80: 

L'AMORE E' UN PRECARIO nasce come quasi naturale seguito di 29 Febbraio (Lo squilibrista) uscito nel 2011, primo lavoro ufficiale di UROSS. E se ti ha fatto pensare al blues è perché il blues c'era nel primo disco, c'è nel secondo....e credo ci sarà ancora. Il blues come essenza oltre che come matrice musicale, perché magari, per chi ci legge e  storce il naso al pensiero di Blues (ci sono, esistono e non sono pochi)... non è un blues classico, ma è piuttosto un meticcio...più che un cane da salotto di razza, sto disco è un bastardino che non ama stare al chiuso. Non sono un amante degli "standard" che siano blues jazz o di qualsiasi altro aspetto dell'arte si voglia parlare. Anche l'America c'è. A partire dal binomio più o meno recente Eddie Vedder-Sean Penn a DJANGO di Quentin Tarantino (provare EGO per credere, ma registrata durante credo le riprese del film; all'uscita del film eravamo ormai in fase di mastering quindi sarebbe improbabile pensare che sia stata una interferenza diretta. E' più un'interferenza "ancestrale" per dirla in maniera astrologa. Cè ancora l'AMERICA dei i deserti americani della California-Nevada e Paris Texas di Wim Wenders con le chitarre di Ry Cooder.[...] continua a leggere l'intervista su GrandiPalleDiFuoco

UROSS @ Rockambula

Tra l’Italia e l’America c’è Uross, cantautore pugliese attivo dal 2000 con l’epMusiche da Quattro Soldi, dopo il quale  seguono tanti altri demo e lavori non ufficiali fino ad arrivare al suo secondo album L’Amore è un Precariouscito nel febbraio del 2013, che conta dieci tracce e un omaggio a Rino Gaetano, “Il Cielo è Sempre Più Blu”, settimo brano sul quale è stato fatto a mio parere un buon lavoro di coverizzazione in uno stile molto diverso dall’originale. [...] continua a leggere la recensione su Rockambula


ORDEM @ Rockambula


Gli Ordem se ne escono con questo album sincretico di rock poco graffiante e molto abbordabile, basato su chitarre retrò, batterie in faccia e una voce istrionica che snocciola liriche in inglese deformandosi, ringhiando per poi sussurrare in saliscendi emotivi che almeno hanno il pregio di tenere in movimento il percorso che altrimenti potrebbe annoiare (ammesso che non lo faccia a prescindere). [...] continua a leggere la recensione su Rockambula




UROSS @ Blogfoolk

Quando un paio di anni fa recensimmo “29 Febbraio (Lo Squilibrista)” di Uross ci fu ben chiaro come quel disco sarebbe stato un ottima base di partenza per un percorso musicale di tutto rispetto. Così non ci sorprende più di tanto trovare il cantautore pugliese in netta crescita con il suo secondo disco “L’Amore E’ Un Precario”, che raccoglie undici brani nei quali la sua cifra stilistica sembra aver assunto tratti più definiti, avendo dato vita a quello che lui stesso ha definito come bastardmusic, ovvero un intreccio tra pop, rock, folk e blues, sul cui sfondo si mescolano immagini della natia Puglia e quelle dei grandi spazi aperti degli States. [...] continua a leggere la recensione su Blogfoolk


giovedì 18 aprile 2013

LOLAPLAY @ Shake - Grandi Palle Di Fuoco

Un disco pop a tutto tondo, per usare la più semplice delle definizioni è questo "La città del niente" dei Lolaplay, che mischiano con gusto melodico, dance d'annata, tiro rock, accenni funky e classiche ballad d'impatto con testi impegnati e ricercati eppur semplici e diretti, pieni di belle costruzioni. Non ci sono brani sotto la media, c'è un disco fatto per essere ascoltato e ballato perchè no, energico e propositivo più mainstream che indie per intenderci ma non è ovviamente un difetto, anche perchè la confezione non è affatto patinata. [...] continua a leggere la recensione su GrandiPalleDiFuoco

LOLAPLAY @ Music Map

Trascinanti, intelligenti, moderni, i Lolaplay non deludono le aspettative di chi già li aveva notati grazie ad un esordio fresco e sorprendente come “Incomprensibili strategie”, album che quattro anni fa li proiettò dalle cantine alla (quasi) notorietà. Questo nuovo “La città del niente” (che si avvale della prestigiosa collaborazione di Luca Serpenti, anima dell'omonimo ed innovativo duo “I Serpenti”, sia in fase di produzione che di scrittura) è un album rotondo, convincente, ben scritto e ben suonato, che non ha assolutamente nulla da invidiare ai dischi degli artisti rock internazionali più di successo: senza far nomi nè paragoni (sempre limitanti e fuorvianti), i Lolaplay sono solo i Lolaplay. E quel “solo” è, in realtà, un mondo intero.[...] continua a leggere la recensione su MusicMap

UROSS @ Music Zoom

Il 29 febbraio di due anni fa uscì Lo squilibrista, album d’esordio, potremmo dire, degli Uross, difficile evidentemente da inaugurare. In realtà erano già alcuni anni, dal 2007 per la precisione, che questi ragazzi di Monopoli provavano a farsi notare auto producendosi 3 demo. Lo squilibrista fu un gioco a due velocità dove il rock wave americano si schiudeva al cantautorato e a interessanti sperimentazioni popolari (Sciarrabball, Godot). Un disco che nella fattispecie risentiva di un pizzico di ingenuità, ma scuoteva l’animo dal malumore giornaliero. A pochi anni di distanza da quel tutto sommato bell’inizio i ragazzi ci riprovano con L’amore è un precario. Si inizia con un gran giro di chitarra e un altro lento di sottofondo che scremano questo Chiedi alla polvere. [...] continua a leggere la recensione su MusicZoom


martedì 16 aprile 2013

GEDDO @ La Musica Rock

Cantautore italiano, anzi italianissimo nello stile. E’ ligure Davide Geddo, e sono chiare le ispirazioni che fanno parte del suo bagaglio culturale,  i grandi cantautori del bel paese, nonché conterranei come De Gregori. Non Sono Mai Stato Qui è l’album che abbiamo tra le mani, nonché sua seconda prova discografica (l’album d’esordio titolava “Fuori Dal Comune”). Folk, pop, rock leggero, e blues, tutto in un assoluto e indistinguibile stile nostrano. “Non Sono Mai Stato Qui” parla di amori e emozioni bisbigliate, ma soprattutto, raccontate, parola per parola. Tema centrale è ciò che cambia, il valore del proprio vissuto, e al contempo del vivere le esperienze. [...] continua a leggere la recensione su LaMusicaRock


UROSS @ Meliterraneo

Quando ci si affaccia nel nuovo rock impegnato targato Made in Italy spesso si rimane spiazzati per l'ottima capacità di scrivere testi e la difficoltà di tradurli in una musica compatibile. Uross invece ci dimostra esattamente il contrario con il suo primo album “L'Amore è un Precario”, regalandoci un disco interessante e poco inscatolabile nel panorama nostrano. 
“L'amore è un Precario” è musicalmente completo, ben masticato con uno stile che vuole abbracciare e contenere al suo interno un rock da strada, attirando a sé il neo folk americano facendolo, però, entrare nella musica dei cantautori italiani che scrivono testi per non essere subito consumati e dimenticati. [...] continua a leggere la recensione sulla pagina Meliterraneo 



UROSS @ KDCobain

Nuovo album per Uross, cantautore pugliese, nativo di Monopoli. “L'Amore E' Un Precario” segue di due anni il precedente lavoro “Lo Squilibrista”. Uross autodefinisce la sua musica, fatta di una miscela di pop, folk, blues, come “bastardmusic”. 
C'è tanta America fra le pieghe di queste undici canzoni: c'è il richiamo al John Fante di “Chiedi Alla Polvere”, ballad dall'andamento lento, ci sono le atmosfere country western di “Ego”, o ancora il cerimoniale noir-blues alla Nick Cave di “Business”, uno dei brani più interessanti dell'album. Non manca un omaggio al grande Rino Gaetano: il cantautore calabrese viene celebrato con una rilettura di “Ma Il Cielo E' Sempre Più Blu” scarna, minimale, con un ukulele che fa capolino. [...] continua a leggere la recensione su Kdcobain

UROSS @ Extra! Music Magazine

Chi e che cosa non è precario, di questi tempi? Il lavoro è precario, lo sono i soldi, la felicità, le relazioni, i valori. L’amore lo è per definizione, è l’emozione più sconvolgente ma può essere anche la più volatile ed effimera. 
Uross, cantautore pugliese già conosciuto con “Lo Squilibrista”, ha composto 9 brani (più una cover), in cui il grande assente è proprio lui, l’Amore, o meglio c’è, ma la sua è una presenza olografica, intellettualizzata, suggerita e descritta più che reale.
Un’assenza intenzionale? Uross è veramente riuscito a cogliere l’esasperante presenza-assenza del Sentimento per antonomasia? O le sue canzoni sono interrogativi in sospeso, in attesa di trovare la risposta? [...] continua a leggere la recensione su Extra! MusicaMagazine



LEON @ Music Map

Sorprendente. E' questo il primo aggettivo che salta alla mente durante l'ascolto di "Come se fossi Dio", l'album d'esordio di Leon, cantautore valdostano che, più che una promessa per la musica tricolore, rischia seriamente di esserne già una certezza. Sorprende la facilità di scrittura di questo ragazzo, di un livello che solitamente si raggiunge dopo un'intera carriera. Sorprende la raffinatezza e la precisione degli arrangiamenti, propria di un'opera matura e non di un disco d'esordio (applausi alla produzione di Pietro Foresti). Sorprende, infine, il coraggio e la faccia tosta di un presentarsi totale, netto, quasi "a nudo", senza alcuna paura nè patema. "Ti donavi a me come se fossi Dio, ma io non sono Dio, so solo piangere come un bambino...": l'arroganza, la sfrontatezza, la blasfemia del titolo che si trasforma invece, magicamente, in ammissione di inadeguatezza, nella consapevolezza dei normali e consueti limiti umani. [...] continua a leggere la recensione su MusicMap


lunedì 15 aprile 2013

LEON @ Andergraund

"Come Se Fossi Dio" è l'opera prima di Leon, cantautore poliedrico e decisamente fuori dagli schemi, cresciuto nella (talvolta) fastidiosa tranquillità e nell'assordante silenzio delle montagne valdostane. Una solitudine che sicuramente è stata fondamentale nel suo processo di autoanalisi, di scoperta e di riscoperta dei risvolti più profondi e più nascosti del suo io; una ricerca lunga e sicuramente non semplice, il cui risultato finale è un disco in cui l'artista si mette completamente a nudo di fronte all'ascoltatore. Non è semplice, e sicuramente non è cosa da tutti, mostrarsi al mondo senza veli, senza filtri, rendersi completamente vulnerabili, riconoscendo e dichiarando le proprie fragilità, rivelando i propri pensieri più privati e i sentimenti più profondi, aprendo i cassetti che contengono i propri fantasmi e spalancando le ante degli armadi in cui sono nascosti i propri scheletri. Però Leon fa tutto questo con un coraggio e una spavalderia invidiabili. [...] continua a leggere la recensione su Andergraund

ORDEM @ Andergraund

Arrivano finalmente alla tanto attesa prova del primo album gli astigiani Ordem, che hanno da poco dato alle stampe il loro disco d'esordio "The Quiet Riot". Prima di addentrarci un po' di più nell'analisi dell'album è doveroso precisare un paio di cose. Innanzitutto è importante sottolineare che il progetto ha preso forma parecchio tempo fa, nell'ormai lontano 1998 (per questo ho usato l'avverbio 'finalmente' parlando del fatto che si tratta del loro primo album), e che quindi stiamo parlando di musicisti maturi, esperti, con un certo bagaglio culturale alle spalle, e con un numero di concerti e partecipazioni a festival e manifestazioni musicali decisamente importante, dove hanno avuto la possibilità di conoscere e dividere il palco con nomi anche molto importanti della scena musicale italiana e internazionale. In quest'ottica va ascoltato e interpretato "The Quiet Riot", un disco che, lo dico fin da subito, probabilmente non passerà alla storia per originalità, per aver innovato un genere o creato dei linguaggi nuovi (e probabilmente questo non era nemmeno lontanamente nei pensieri del gruppo quando si sono messi a lavorare all'album), ma che è sicuramente un lavoro onesto, molto ben suonato, qualitativamente molto interessante, frutto di anni di duro lavoro e sacrifici, che rappresenta allo stesso tempo un importante traguardo e un punto di partenza per il gruppo. [...] continua a leggere la recensione su Andergraund


venerdì 12 aprile 2013

GEDDO @ Music Like

Seconda prova discografica per il cantautore originario di Albenga Davide Geddo. Dopo l’avvitamento relazionale dell’esordio “Fuori dal comune” il seguito, dal titolo perentorio e quasi imperativo “Non sono mai stato qui”, amplia la coordinate espressive scavando con ironia tra le esperienze personali del menestrello ligure. [...] continua a leggere la recensione su MusicLike

Shake intervista Leon!

 Raccontaci un po' della tua storia, come nasce Leon e come sono nate ovviamente queste canzoni?


 Dopo quindici anni di gruppi e canzoni scritte, era arrivato il momento di giocare la carta solista. Avevo moltissimo materiale scritto negli anni, ripreso e riarrangiato  si è andato a sommare ai pezzi nuovi. Sul mio esordio ci sono canzoni che hanno oltre dieci anni (Giorni di pioggia), alcune che ne hanno la metà (Encore), alcune che hanno pochi mesi e sono nate “ad hoc” per il progetto (Nel gin).
Il trucco è stato portare tutto alla dimensione voce-chitarra, nuda e cruda e senza filtri; questo è l'unico modo per capire se il materiale sia valido o meno. Quello che ha passato la selezione è entrato in “Come se fossi dio”.[...] continua a leggere l'intervista su GrandiPalleDiFuoco