Non sono di primo pelo e le influenze sono tante quanti sono stati i musicisti di riferimento nei vari passaggi della vita. Considero il blues la musica classica della musica moderna e ritengo una fortuna aver fatto i primi passi musicali partendo da lì; dopo un periodo post adolescenziale di profonda e quasi enciclopedica ricerca di tutto ciò che era canzone d’autore italiana, sono passato a Dylan e alla canzone americana tenendo d’occhio il meno classico movimento di recupero melodico inglese che pur meno smanioso di comporre il capolavoro poteva considerarsi più fresco ed innovativo. Mi lascio ispirare facilmente. Apprezzo che singole canzoni possano essere riconducibili ad altri artisti ma realizzerò sempre dischi senza preoccuparmi di esprimere un’omogeneità che non mi sarebbe propria. Critica e amici spesso identificano negli stessi pezzi riferimenti completamente diversi e a me proprio non dispiace. Attualmente il mio gruppo preferito sono gli Wilco. [...] continua a leggere l'intervista su GrandiPalleDiFuoco
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