
Potremmo quasi dire che quest’orso totemico rappresenta un po’ l’essenza stessa della musica, che dovrebbe al tempo stesso infiammare l’anima e placarla, ferirla e dissetarla; e se un artista non riesce ad ottenere questo effetto, allora non è tale. Manfredi ci arriva attraverso contaminazioni tra suoni del folklore popolare europeo e attitudine rock senza tempo, che rispecchiano anch’esse la doppia anima della musica, nostalgica e sempre alla ricerca di nuovi orizzonti. [...] continua a leggere la recensione su Extra!MusicMagazine
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