mercoledì 29 gennaio 2014

Shake intervista i Sine Frontera!

Ska, impegno sociale, lotta formano i Sine Frontera. Siete una band davvero interessante che in un certo qual modo vuole continuare il percorso di gruppi come i Modena City Ramblers con uno sguardo new global. Approdate oggi al nuovo disco “I taliani” dove raccontate la nostra (sig!) Italietta… ma raccontateci la VOSTRA Italietta…

La nostra Italia, è l'Italia di provincia, quella dove nelle piazze, nelle famiglie e al bar, si parla ancora in dialetto. E' L'Italia di gente che ha lavorato sodo per tutta la vita, che ha creduto e combattuto per i grandi ideali, come la libertà, la giustizia e la fratellanza e che a sua volta ha cercato di trasmettere alla nostra generazione. Ma è anche quell'Italia, dove oggi si fatica a riconoscerne i contorni. Il mondo è cambiato sotto i nostri occhi e quelle stesse piazze, e quegli stessi bar, oggi sono quasi deserti, o comunque hanno perso buona parte di quell'identità che li caratterizzavano. Oggi è molto difficile avere un idea precisa e sopratutto un ideale in cui credere fortemente. Il mondo si è globalizzato, ma non integrato, anzi le diseguaglianze sono cresciute fortemente, la solitudine è in aumento e la "condivisione" tra le persone avviene solo tramite il web. Questo è il mondo di oggi, un mondo che piano piano ci ha cambiati, che ha cambiato le nostre abitudini e di conseguenza anche la comunicazione tra le persone. Oggi c'è molta più informazione, ma anche molta più confusione, e abbiamo l'impressione che la nostra povera Italia si sia un pò smarrita nelle nebbie delle illusioni, che da molti anni affliggono il nostro paese. Noi come gruppo, cerchiamo comunque di restare attaccati alla musica, quella suonata e cerchiamo sempre un modo per emozionarci e a sua volta emozionare chi ci ascolta. Attingiamo dalla nostra cultura e alla cultura popolare in generale, perchè crediamo che le radici siano fondamentali per far crescere un albero, un albero senza radici non sta in piedi, oppure è di plastica e a noi un mondo di plastica non piace proprio.  [...] continua a leggere l'intervista su GrandiPalleDiFuoco

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